1959 "Sculture" – Galleria Pater, Milano
(bronzetti)
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Guido Ballo – "Presentazione al catalogo mostra personale Galleria Pater", Milano 1959 «Ho avuto modo di seguire l’attività plastica di LYDIA SILVESTRI dagli inizi a Brera. Ancora oggi, della scuola di Marino Marini, nelle opere della giovane scultrice resta l’esigenza di ridurre all’osso le forme, con passaggi plastici sapientemente consumati: un insegnamento, dunque, che supera il dialogo con l’oggetto (in un primo tempo SILVESTRI aveva risentito della ritrattistica di Marini) e offre un metodo severo, una interna misura plastica. Certi smussamenti levigati e corrosi, in forme che acquistano un peso tutto chiuso, derivano da queste premesse.
In più, nelle recenti sculture, c’è l’insegnamento di Armitage: la riduzione quasi in superfici, con movimenti di piani sostenuti da elementi linearistici, con una presenza dispiegata in modo inquietante. Ma la modulazione delle forme e, soprattutto, i valori spaziali che le forme assumono, diventando emblematiche, non derivano né da Marini né da Armitage: rivelano la particolare sensibilità plastica di LYDIA SILVESTRI che – se mai – aspira, come esigenza formale, alla purezza inventiva di un Brancusi.
Questa scultrice ha doti plastiche che s’impongono all’attenzione critica: è notevole, oltre tutto, l’impegno la cura e l’efficacia espressiva largamente plastica, che risponde alla natura della SILVESTRI, porta alla sintesi senza trascurare le premesse analitiche.
Mi pare che tra le ricerche espressive e formali dei giovani di oggi, questo linguaggio di LYDIA SILVESTRI, scultrice di talento, debba essere segnalato con positiva fiducia.
Del resto, troppo spesso si parla genericamente di giovani che vogliono arrivare a qualsiasi costo, di facilità espressiva, di trucchi o altre cose del genere; chi parla così non conosce i giovani di oggi: che, se mai, tranne alcuni casi che possono incontrarsi in ogni epoca, sono scrupolosi, presi da impegni morali oltre che formali, e seri nell’esigenza di scavare dentro se stesi. E’ la inevitabile moltiplicazione dei linguaggi, la crisi della coscienza individuale, a segnare nuove inquietudini, nuove apparenti confusioni. Ma tra i giovani – sé si sa distinguere bene, senza pregiudizi o diffidenza – c'è la massima serietà d’impegno: con risultati, spesso, positivi.
Queste sculture di LYDIA SIVESTRI ne danno conferma».
Guido Ballo